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25.09 – 21.11.2003

GABRIELE DI MATTEO – Voyage sur la Terre

Dalla fine degli anni ottanta Gabriele di Matteo conduce la sua ricerca artistica sui meccanismi di funzionamento dell’immagine e le condizioni di esistenza dell’espressione creativa nella contemporanea società della comunicazione, individuando quale mezzo espressivo privilegiato quello pittorico. L’artista pone particolare attenzione alla relazione tra l’immagine e il suo creatore, al diritto dell’autore a considerarsi ancora come tale di fronte a immagini che così facilmente ormai ci trascendono, cui tutti sentiamo il bisogno di accedere e che divengono quindi creazione collettiva.
Per la galleria di Antonio Colombo Di Matteo approfondisce un progetto presentato per la prima volta nell’ambito della mostra personale Tableaux Vivants. Prenez garde à la peinture, organizzata nella scorsa primavera dal Frac Bretagne di Rennes e Le Gran Café di Saint-Nazaire. Questo nuovo progetto è ispirato a Georges Méliès, cineasta francese di inizio secolo, considerato uno dei padri fondatori della tecnica cinematografica, mago, incantatore per immagini e progenitore degli effetti speciali e del macro-genere hollywoodiano del “blockbuster”. Di Matteo ha prodotto una nuova versione del capolavoro di Méliès Voyage dans la lune (1902), intitolata Voyage sur la Terre (film prodotto dal Frac Bretagne, Frac Limousin e Le Gran Café di Saint-Nazaire). L’ipotetica invasione di cinque cittadini lunari, i seleniti, si trasforma a poco a poco in un incontro con l’autore, Gabriele di Matteo, in un viaggio alla scoperta del suo modo di dipingere. Di questo progetto, tutt’ora in corso, saranno presentati in mostra alcuni dipinti che ricreano le foto di scena del film originario e alcune foto scattate durante le riprese della nuova versione.
Ripercorrendo il processo di realizzazione del film, attraverso le foto di scena, sulla soglia fra copia e originale, entreremo nel mondo di Méliès-Di Matteo, metteremo letteralmente piede negli studi del regista e dell’artista, non-luoghi dove l’immagine viene messa in scena: essa diventa a questo punto l’occasione per un autoritratto dell’artista nell’atto stesso di preparare, predisporre e dare forma all’immagine. La stessa scelta della figura storica di Méliès, che fu vittima di veri e propri atti di pirateria attraverso la replica incontrollata del suo capolavoro, non risulta casuale ed emana un senso di tragica esemplarità, già riscontrabile nei cicli dedicati da Di Matteo a Arafat (Arafat, 1996), Jorge Luis Borges (Blind Man, 1998) e alla Nuda umanità (2000).
In occasione della mostra verrà presentato ufficialmente in anteprima il catalogo prodotto dal FRAC Bretagne, da Le Gran Café, con la collaborazione della Galleria Colombo, accompagnato da un testo critico di Roberto Pinto. Sarà inoltre prodotto un manifesto, tradizionale mezzo cinematografico di comunicazione, con un testo critico di Andrea Viliani che esplorerà il significato della ricerca dell’artista in relazione alla pratica pittorica contemporanea e alla luce della problematica del diritto d’autore e delle sue implicazioni in una società a comunicazione avanzata.

Gabriele Di Matteo: Nato nel 1957 a Torre del greco. Vive e lavora a Milano. Mostre personali gli sono state dedicate dal Frac Bretagne di Rennes (2003); Le Gran Cafè, Saint-Nazaire (2003), 404 Gallery (Napoli, 2003); Frac Limousin, Limoges (2002); Vilma Gold Gallery, Londra (2000); Frac Languedoc Roussillon (1994); Galleria Fac Simile, Milano (1991;1989). Ha partecipato a numerose mostre collettive, tra le quali Isola (art) project al MAMCO di Ginevra (2003); Napoli Anno 0, Castel Sant Elmo (Napoli, 2002); alla Biannale di Tirana (Tirana, 2001); Il Dono, Palazzo delle Papesse (Siena, 2001); Due o tre cose che so di loro, P.A.C. (Milano, 1998); Photopeintries, Casino Luxembourg (Luxembourg, 1996); Tradition & Innovation, National Museum of Contemporary Art (Seoul, 1996); Procréation, Centre d’Art Contemporain FRI-Art (Fribourg, 1994). Nel 2002 Gilda Williams lo ha inserito fra i 114 pittori contemporanei che compongono l’antologia Vitamin P. New Prespectives in Painting (Phaidon Press, Londra)

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