Massimo Giacon, Capitan America, 2012, Ink And Ecoline On Paper, 40×30 Cm

10.05 – 9.06.2012

MASSIMO GIACON – At Work, At Home, At Play

Antonio Colombo inaugura per Little Circus – spazio interno alla galleria dedicato a progetti speciali – la nuova mostra personale di Massimo Giacon At Work, At Home,  At Play con una serie di disegni ritraenti il mondo dei frequentatori in costume delle fiere del fumetto, e il loro doppio cartaceo, rivisitato dall’autore in maniera sorprendente. Si tratta di 20 lavori inediti (+1) di medio formato (30 x 40 cm) che l’autore ha realizzato con tecniche miste su carta appositamente per la mostra.

L’artista racconta: “Una volta, molti anni fa, le fiere del fumetto erano popolate esclusivamente da chi lo faceva e (un po’) da chi lo leggeva, si trattava di una fauna prevalentemente monosessuale, che durante i giorni della manifestazione viveva momenti meravigliosi in cui poteva parlare di quanto si sentiva culturalmente trascurata. Poi, come un’infezione propagatasi dal Giappone all’America arrivarono anche in Italia i Cosplayers. Mi sembra ormai inutile spiegare chi siano.
Non corre buon sangue tra cosplayers e autori di fumetti. Ai primi non interessa chi produce i fumetti, ma i personaggi in sé, come se fossero delle entità a parte scaturite dalle mani di persone inconsapevoli di quel che stavano facendo. Per i secondi, i cosplayers sono i colpevoli del loro stato di costante povertà.
Ma bisogna riconoscere che il cosplayer ha fatto il grande passo, in realtà non è un supporter di un autore o un personaggio, ma vuole “diventare” quel personaggio. Il cosplayer non simula, il cosplayer è. Ha saltato la barriera della vignetta, si è appropriato della pelle dei personaggi e li ha lasciati scuoiati per terra.
E i personaggi storici? Cosa possono fare ancora dopo che in migliaia di avventure sono stati uccisi, resuscitati, drogati, azzoppati, storpiati? Si sono instupiditi, hanno perso la memoria, sono diventati degli animali, sono poi tornati normali, sono diventati alti come il Baxter Building e piccoli come formiche, hanno assorbito radiazioni con tutti i simboli dell’alfabeto (soprattutto quello greco), sono stati smascherati, sono stati reietti, sono stati amati, sono stati odiati.
I ruoli si confondono. Ieri sono sicuro di avere visto Batman alla fermata del tram con una borsa della spesa. Era decisamente fuori allenamento, ma penso sia molto più credibile di Bruce Wayne, anche perché è molto più plausibile Batman di un Bruce Wayne che prende il tram.
Sicuramente la ricerca di soluzioni pratiche per coniugare l’estetica con le necessità della trasferta li porta il cosplayer a soluzioni geniali. In tutte le migliaia di avventure passate, Diabolik non ha mai pensato a un marsupio, ideale per nascondere i diamanti e le chiavi della Porsche. Il cosplayer invece sì, e lo porta con fierezza.
I miei preferiti sono quelli poveri. Fieri della loro inadeguatezza al modello di partenza guardano in macchina con aria di sfida, indossando con onore il loro costumi ricavati da un connubio atroce tra materiali di recupero e miracoli sartoriali, e postano le foto delle loro pose no-fashion su facebook, senza alcuna vergogna.
Ma alla fine sono tanto più inadeguati dei supereroi? Forse i supereroi hanno deciso di lasciare a loro la scena, e di scomparire. Come gli dei dell’Olimpo. Essi combattono e fanno sesso senza intervenire nelle questioni terrene. Forse si mascherano quando decidono di andare in visita trasgressiva nelle nostre città. E allora quale travestimento è più efficace che travestirsi da sé stessi? Con materiali di bassa qualità, all’interno di corpi spalestrati, all’interno di meravigliose vite qualsiasi.”

Massimo Giacon nasce a Padova nel 1961. Dal 1980 lavora a Milano sospeso tra le sue diverse attività di fumettista, illustratore, designer, artista e musicista. Protagonista sin dai primi anni ’80 del rinnovamento del fumetto italiano scaturito da riviste come Frigidaire, Alter, Dolce Vita, Cyborg e Nova Express, inizia a collaborare nel 1985 con lo studio di architettura Sottsass Associati, proseguendo la sua attività nel design con collaborazioni con Matteo Thun, Studio Mendini, Sieger design, e progetti per Olivetti, Memphis, Artemide, Alessi, Swatch, Philips, Ritzenhoff, Telecom. Nel 1990 inizia un’attività artistica che l’ha portato a numerose personali e collettive in Italia, Svizzera , America , Grecia, Portogallo. Nel 1994 inizia ad occuparsi di grafica per reti telematiche, siti web, e CD-rom. Dopo un decennio di attività musicale con diversi gruppi, nel 1996 esce il suo primo album solista “Horror Vacui”, nel 2003 esce il secondo “ Nella città Ideale”. Ha disegnato inoltre arazzi, tappeti, ceramiche, oggetti per la cucina , prodotto illustrazioni pubblicitarie, collaborato con stilisti e riviste di moda (Romeo Gigli, Elle, Glamour), creato allestimenti per esposizioni internazionali, e animazioni per la televisione. Insegna a Milano all’istituto Europeo di Design. Attualmente sta sviluppando la produzione di diversi oggetti per Alessi, disegnando graphic novels per vari editori, continuando la sua attività artistica-performativa e quella musicale come Massimo Giacon & the Blass (Fabio Bozzetto e Diego Zucchi).

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