Cabina Interno

24.09 – 25.10.2002

NATHALIE DU PASQUIER – DOMINO

a cura di Marco Meneguzzo

Il gioco del domino, oltre ad essere presente in più di un quadro di Nathalie Du Pasquier, è una metafora del sistema di associazioni che si possono creare all’interno di un codice conosciuto. Si tratti di numeri o di oggetti, le combinazioni possono portare al successo o a un vicolo cieco: questo accade anche nel paesaggio domestico di Du Pasquier, volutamente ridotto a poche serie di oggetti quotidiani che spesso si ripetono. Ciò è particolarmente visibile in questo ultimo ciclo dove gli oggetti ripetuti non solo si mettono in relazione all’interno di uno stesso quadro, ma si rincorrono da quadro a quadro, stabilendo contatti ideali e nessi armonici quasi tridimensionali, che coinvolgono l’intero spazio della galleria. Non a caso, infatti, Du Pasquier ha anche costruito una vera e propria stanza, al cui interno oggetti reali, oggetti sovradipinti, piccole tele, costringono lo spettatore a scegliere la propria “condotta di gioco”, a trovare le relazioni che gli sono più congeniali, a entrare nello spirito dell’artista.

Nathalie Du Pasquier (Bordeaux, 1957) vive e lavora a Milano dal 1979.
Ha partecipato a numerose esposizioni in Italia e all’estero tra le quali ricordiamo le rassegne annuali con Le Cadre Gallery di Hong Kong, le mostre milanesi alla Galleria Jannone nel 1987 e 1994, nel 1993 a Edimburgo alla Fruit Market Gallery, a Mantova presso la Galleria Corraini (1996), nel 1997 a Belfast alla Fenderesky Gallery. Nel 1998 dopo la personale a Milano da Antonio Colombo Arte Contemporanea espone a Monaco, alla Christa Burger Galerie. Nel 2000 espone nuovamente alla galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea di Milano, alla Fenderesky Gallery di Belfast, e alla Rubicon Gallery di Dublino;tra le mostre collettive ricordiamo le due a Milano: “Sui Generis” al PAC, a cura di Alessandro Riva, e “D N A rte” a Palazzo Durini, a cura di Antonio D’Avossa, e una al Consortium di Amsterdam, a cura di Chiara Guidi. Nel 2001 segnaliamo le personali “Still life” presso la galleria Studio Arte 3 a Trieste, a Le Cadre Gallery di Hong Kong, e ancora alla Rubicon Gallery di Dublino, e la collettiva nella galleria di Antonio Colombo, “Senza mani! Provos e biciclette bianche”.

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